Negli Usa sta spopolando il Botox, con qualche effetto collaterale Stiamo diventando longevi da morire. La nostra aspettativa di vita in meno di un secolo è quasi raddoppiata: da quarantacinque a settantacinque anni, addirittura ottantuno per le donne. E qui cominciano i problemi. Perché tutti vorrebbero vivere cento anni, però nessuno vorrebbe viverli da centenario, ma almeno da sessantenne o al massimo da settantenne pieno di charme. In fondo, esser giovani a settant’anni è meglio che essere vecchi a quaranta, diceva lo scrittore americano Oliver Holmes, meno noto del suo omonimo Sherlock, ma non meno acuto. Forse i nostri pronipoti riusciranno a scoprire il farmaco dell’eterna giovinezza e diventare dei pluricentenari assatanati, sempre intenti a celebrare il trionfo di Bacco e Venere. In attesa del magico elisir che ci cambierà in profondità, bisogna per il momento accontentarsi di un succedaneo che agisce alla superficie.
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Il suo nome è Botox e viene dagli Stati Uniti. Si tratta di una tossina botulinica che rilassa la pelle e riduce fortemente la mobilità dei muscoli facciali eliminando le rughe. Poche gocce iniettate per via intramuscolo e i segni del tempo spariscono d’incanto. Il trattamento va ripetuto quattro volte all’anno, ad ogni cambio di stagione, e per la miseria di milleduecento dollari – quattrocento a fiala – ci porteremo a casa la giovinezza.
In pochi mesi il botulino d’oro è diventato il must della bellezza. Nel 2001 ne sono state venduti un milione e mezzo di dosi che ne fanno insieme al Viagra il farmaco più ricercato d’America. Ma ora che la «Food and Drug Administration» ha dato il via ufficiale alla commercializzazione del prodotto le vendite promettono una vera impennata. Molto meno cruento del lifting, il Botox è il simbolo di una cosmetica zen, dove tutto avviene quasi magicamente, senza sforzo e senza costi, tranne ovviamente quelli economici.
Ma in realtà qualche prezzo i botoxiani saranno costretti a pagarlo. Perché gli effetti ci sono e nemmeno tanto secondari. Fra questi la progressiva immobilizzazione dei tessuti che rende quasi impossibile corrugare la fronte, spalancare gli occhi, perfino ridere e piangere. Come dire, che per cancellare le rughe d’espressione si cancella ogni espressione. Lentamente, ma inesorabilmente l’azione del botulino rende i volti impassibili come maschere di porcellana, inespressivamente inamidati come replicanti. Immaginate un esercito di facce alla Cher o alla Michael Jackson ma con la scioltezza di movimenti dell’ultimo John Waine.
Sì, perché il Botox non si limita ad irrigidire i muscoli facciali. Fa molto di più. Penetra progressivamente nel nostro corpo, lo glassa letteralmente come un candito, eliminando perfino il sudore. E poi scende giù, sempre più giù. Fin dove, è superfluo dirlo. E quando è giunto a destinazione una immobilità molto simile alla pace dei sensi si impadronisce di noi. E a quel punto non c’è più Viagra che tenga.
Eternamente giovani sì, ma caricati a salve. Più imbalsamati che levigati i corpi botulinizzati diventano gli orologi fermi di noi stessi. Fissati in una immobilità grottesca, ben peggiore di qualche ruga. Rassegnamoci! In fondo anche Matusalemme da giovane era un uomo bello e forte ma, come dice Isaac B. Singer, passati i novecento non si è più quelli di una volta.

Marino Niola