Il colore degli anni. ISPLAD non è solo trattamento dei principali inestetismi cutanei con fillers, peelings, laser, ma anche ricerca. Fermo restando che la pelle risente visibilmente del passare degli anni, ci si chiede se è possibile quantificare il grado di invecchiamento, sia quello cronologico, legato allo scorrere del tempo, sia quello noto come photo aging, frutto dell’assalto dei raggi ultravioletti, soprattutto di tipo A. La pelle che invecchia è soggetta alle rughe e al cedimento dei tessuti, ma anche a una progressiva modifica del suo colore. Il professor Giulio Ferranti, istologo a Roma e socio fondatore ISPLAD, ha messo a punto un’apparecchiatura digitale estremamente sofisticata che permette di “misurare” le successive modificazioni cromatiche. In un futuro che si spera prossimo sarà così possibile conoscere con esattezza matematica, secondo parametri codificati, le condizioni delle cute e la sua età reale, indipendentemente dai dati anagrafici. Il che significa possibilità di intervenire con trattamenti antiage su misura e quindi più efficaci.
La pelle “in diretta”. E, sempre in tema di apparecchiature “extra tech”, non si può non ricordare il microscopio “confocale” del professor Salvador Gonzalez, dermatologo docente in fotobiologia ad Harvard e referente negli Stati Uniti dell’ISPLAD, che permette di osservare dal vivo le cellule cutanee fin nei meccanismi più segreti. Utilizzato finora in campo oncologico, può offrire svariate possibilità di applicazione. In dermatologia, per esempio, potrà essere utilizzato per vedere l’effetto delle radiazioni Uv sulla pelle. In modo rapido e non invasivo.