di Giuseppe Parodi Le palpebre costituiscono una sede molto frequente di patologia dermatologica le cui cause prevalenti sono costituite dalla dermatite da contatto, irritativa e allergica, la fotodermatite, la dermatite atopica, l’orticaria da contatto, la dermatite seborroica e la rosacea (per citare solo quelle che più interessano la dermatologia plastica).
Uno studio del Prof. Guin, apparso su un recentissimo numero dell’American Academy of Dermatology, ha focalizzato in maniera puntuale le diverse eziologie della dermatite palpebrale, così frequente e così complessa anche quando si presenti in forme clinicamente non dissimili. Dati molto interessanti si ottengono anche dalla Zoe Diana Draelos, famosa cosmetologa statunitense.

Le sostanze cosmetiche sono tra le cause più frequenti della dermatite da contatto e vanno studiate non solo con i patch standard ma anche con i materiali portati dai pazienti. Oltre alla lanolina e ai profumi, nuovi antigeni sono ormai stati identificati: tra questi sempre maggiore importanza sta assumendo la cocamidpropilbetaina, contenuta in molti shampo e in molti prodotti quali saponi, prodotti per la rimozione del make up e nelle soluzione per lenti a contatto.

Il nickel è una sostanza che si trova comunemente nel mascara, negli ombretti, nelle matite per sopracciglia. Inoltre è stato dimostrato che pazienti con sensibilità al nichel possono trasferire con le mani particelle di nichel alle palpebre; ad esempio alcuni casi di dermatite palpebrale scomparvero dopo che venne cessato l’uso della limetta per le unghie.
Anche la colofonia è un aptene molto frequente che può essere trasferito in zona oculare (foto 1), così come la gomma perché può esere facilmente trasferita in piccola quantità dalla superficie degli oggetti alla palpebra stessa.