La Dermatologia è una scienza poliedrica in dinamica evoluzione. In un momento in cui la ricerca e la terapia sulle varie patologie vive un’era di riflessione, si avverte sempre più forte l’interesse dei giovani dermatologi verso i problemi legati agli inestetismi e ai processi di invecchiamento cutanei. Senza dubbio tutto ciò è legato alla grande richiesta di benessere dei pazienti, a cui non sempre il dermatologo si sente pronto a dare risposte serie e concrete.

L’uso di nuove tecnologie (laser, radiofrequenza, luce pulsata, ecc..), di sostanze esfolianti ad azione peeling, di materiali iniettivi per la supplementazione dermica (filler), di sostanze in grado di stimolare fibroblasti e cheratinociti, dei dermocosmetici, degli integratori, ecc.. permette sempre più il migliorare o “plasmare” una cute che invecchia, realizzando ciò che correttamente è definita col termine “Dermatologia Plastica”.

La “Dermatologia Plastica” si pone quindi come una nuova scienza dermatologica; essa si interessa degli inestetismi cutanei, dei processi d’invecchiamento e di tutte le implicazioni correlate: alterazioni metaboliche, immunitarie, anatomiche, oncologiche, ecc.
La Dermatologia Plastica ha inoltre il compito di promuovere e valutare con rigore scientifico le possibili terapie antiaging osservando i reali benefici e le reazioni avverse.

Per dare voce, forza propositiva e propulsiva alla Dermatologia Plastica è nata nell’anno 2000 l’ISPLAD (International-Italian Society of Plastic-Aesthetic Dermatology). Attualmente l’ISPLAD ha riunito (in Italia) oltre 1800 dermatologi ed effettuato oltre 80 Corsi di aggiornamento, ha promosso quattro Campagne Nazionali di Prevenzione e Sensibilizzazione (due sulla ritenzione idrica, una sulla cute sana, una sulle melanosi del volto). Il sito internet vanta numerosissimi contatti e pagine lette ogni mese.

Da queste premesse è maturata la volontà di dare vita al Journal of Plastic Dermatologic (JPD).
Il JPD si rivolge a tutti i dermatologi (e cultori della materia) che vogliono aggiornarsi sulle ricerche e terapie riguardanti i temi menzionati, con la sicurezza di una scelta redazionale attenta, severa e supra partes.

Ringrazio l’editore e tutti i colleghi (dal Comitato Scientifico alla Redazione agli Autori) che con entusiasmo e impegno stanno dando vita a questa nuova rivista, sono sicuro che essa contribuirà con serietà alla crescita e allo sviluppo della nuova dermatologia.

Antonino Di Pietro