Poche patologie risentono dell’influenza stagionale come le dermatosi provocate da punture di insetti e di aracnidi. Per le prime, il fatto che siano più comuni nei mesi estivi è evento risaputo, mentre per le lesioni provocate da altri artropodi, la stagionalità può essere sfuggente anche se un’influenza legata alle abitudini umane, correlate con queste epoche dell’anno, è comunque sempre presente.Gli artropodi sono poi spesso veicolo di affezioni virali, batteriche e parassitarie che risentono della stagionalità del vettore.
Dal punto di vista dermatologico si distinguono le entomodermatosi, che comprendono punture d’insetto, lesioni da sostanze vescicanti prodotte da insetti, dermatiti da bruchi, miiasi, tunga penetrans, dalle malattie da aracnidi, che comprendono malattie da zecche, malattie da ragni, malattie da scorpioni, acariasi.

Punture d’insetto
In linea di massima le lesioni si formano secondo uno schema costante, che può tuttavia variare anche notevolmente in base alla diversa intensità dei meccanismi patogenetici.

Pulci
Sono insetti ematofagi dell’ordine degli Afanitteri che vivono in vicinanza delle sedi degli animali superiori, a cui succhiano il sangue(1). Le specie che più comunemente parassitano l’uomo sono la Pulex irritans, lo Ctenocephalides felis e lo Ctenocephalides canis (pulce del cane e del gatto). Possibili sono infestazioni da altri parassiti, come ad esempio le pulci degli uccelli.
Non esiste una vera e propria stagionalità per le punture da pulci, tuttavia possono osservarsi con maggior frequenza durante il soggiorno in ambienti polverosi o poco puliti, o per il reiterato contatto con animali, come può capitare nel corso di soggiorni in campagna.
La puntura di pulce provoca l’insorgenza di una papula o di un pomfo centrato da un piccolo punto emorragico. Le lesioni sono più frequenti agli arti inferiori e nelle sedi esposte. La terapia, nelle forme non complicate, si basa sull’applicazione a livello locale di sostanze antinfiammatorie e antisettiche per prevenire fenomeni di sovrapposizione batterica. E’ opportuno operare una disinfestazione degli ambienti.

Ditteri
L’ordine dei ditteri è costituito da numerosi insetti ematofagi, tra cui le zanzare, i flebotomi e i tafani. Le caratteristiche delle lesioni variano a seconda delle specie e della reazione dell’individuo parassitato.
Ricordiamo che le zanzare sono attratte dai vestiti scuri, dall’umidità e dall’iperidrosi; gli individui con scarsa sudorazione risultano meno colpiti; il sudore umano contiene infatti una sostanza che attira le zanzare, mentre i lipidi di superficie sarebbero repellenti (2, 3).
L’incidenza delle punture da dittero risente della stagionalità sia in rapporto al ciclo di questi insetti sia in rapporto alla frequentazione stagionale di aree infestate. In linea di massima l’incidenza è comunque più elevata nei mesi estivi.
Le punture da dittero sono spesso veicolo di malattie virali, batteriche, protozoarie e di infestazioni.

Imenotteri
Appartengono a questo ordine le api, i calabroni, le vespe e le formiche. Talune specie dispongono di un apparato velenifero con ghiandole e sacco. Altre specie, invece, pungono con organi dell’apparato buccale. Il veleno può essere composto da sostanze diverse (ad esempio quello delle vespe contiene sostanze vasoattive proinfiammatorie). Frequenti ed importanti sono i fenomeni allergici più tecnicamente noti come “reazioni anafilattiche”.
In assenza di reazioni immunitarie, l’azione del veleno si spegne in poche ore. Le punture possono indurre un dolore violento; rapidamente insorgono edema ed arrossamento. Cortisonici ed antisettici locali risolvono le lesioni non complicate. La puntura di questi insetti è tipica dei mesi primaverili ed estivi.

Emitteri
Solo tre delle trentaquattro famiglie di questo ordine includono specie patogene; alcune specie sono ematofaghe.
Appartengono a questo ordine le cimici dei letti (Cimex lectularis). Il parassita adulto fuoriesce nell’oscurità dal suo nascondiglio e si dirige verso la sua vittima. E’ attratto da temperature intorno ai 35 °, quali appunto quelle della superficie cutanea. Altre specie possono parassitare l’uomo, come ad esempio l’Hematosiphon inodora o cimice dei pollai.
Le punture delle cimici sono di solito reperite al risveglio in quanto non immediatamente dolorose. I sintomi sono particolarmente scarsi in individui non sensibilizzati da precedenti punture. Negli individui sensibilizzati, invece, si possono riscontrare papule sormontate da un punto centrale di necrosi emorragica. Le lesioni prediligono sedi esposte quali il volto, il collo e gli avambracci.
Il trattamento prevede, a seconda della gravità del quadro clinico, terapie locali (antisettici e/o cortisonici) o terapie per via generale (cortisonici, antibiotici, antistaminici), ma soprattutto la bonifica del luogo.
Altre specie di cimici, appartenenti alla famiglia delle Reduvidae, possono occasionalmente parassitare l’uomo.
Non esiste una vera e propria stagionalità, tuttavia il quadro clinico può essere riscontrato con maggior frequenza durante il soggiorno in ambienti solo occasionalmente abitati, come può capitare nei periodi di vacanza.