di Giuseppe Parodi La couperose è un problema frequente dovuto alla vasodilatazione, che porta nel tempo alla comparsa di capillari dilatati. L’evoluzione possibile della couperose è la rosacea, cioè la comparsa di papule e pustole sul viso.La rosacea, infatti, presenta diversi gradi, dalla eritrosi fino alla rosacea papulopustolosica. E può coesistere con la dermatite seborroica; può dare anche complicazioni oculari con congiuntivite, blefarite e formazione di calazi.
La complicanza più antipatica (che spesso può presentarsi come unico quadro di rosacea) è quella del rinofima, cioè di un ingrandimento delle ghiandole sebaceee del naso.
I pazienti che soffrono di couperose devono evitare tutti i fattori scatenanti (sole, vino, birra, tachifagia, emozione, cibi piccanti, ecc.).
Negli Stati Uniti esiste una società nazionale che insegna a tali pazienti le norme da seguire (vedi http://www.rosacea.org). Infatti alla base di questa malattia c’e il flush, ossia l’arrossamento transitorio accessionale; tra i fattori vasodilatatori endogeni è stato recentemente ipotizzato il ruolo dell’Helicobacter pylori, un battero gram negativo comune abitatore dello stomaco, oggi considerato causa dell’ulcera peptica.
La terapia si distingue in medica e chirurgica: quella medica si avvale innanzitutto di farmaci in grado di bloccare il flush (vedi la clonidina) oltrechè di metronidazolo e tetracicline. Il metronidazolo orale o in crema è molto attivo sulle papulopustole, così come le tetracicline per os. Qualora ci sia la positività all’Helicobacter pylori, bisognerà eseguire il trattamento di eradicazione completo – Il rinofima può essere trattato con laser C02 superpulsato.
Il trattamento dermocosmetologico si avvale innanzittuto della protezione solare con schermi estremi e di numerosi prodotti topici contenenti in prevalenza estratti di rusco e ginkobiloba. Recentemente è stata impiegata la retinaldeide nel trattamento della eritrosi del viso. Un articolo molto importante della Zoe Diana Draelos (Cosmetic Dermatology, February 2002) ha puntualizzato molti aspetti della cosmetologia della rosacea, in particolare l’importanza di rimuovere il sebo per ridurre la visibilità delle teleangectasie del viso. Inoltre, è stata sottolineata la difficoltà dell’uso degli antiage più aggressivi nella rosacea mentre sono stati riportati risultati molto buoni con prodotti meno irritanti a base di niacinamide e acido pantotenico. Inoltre è stato rilevato come il peeling all’acido salicilico (con valori dal 20 al 30%) costituisca la possibilità migliore in soggetti soggetti a stinging, che mal sopportano una esfoliazione più importante.
Un capitolo fondamentale è quello del trattamento laser della rosacea. La eritrosi risponde molto bene al dye laser mentre per le teleangectasie si possono utilizzare diversi tipi di laser dal 532 al diodo 980 o al neodimio-yag. Il trattamento richiede dalle due alle tre sedute a seconda dell’estensione della rosacea.

dr Giuseppe Parodi
Dermatologo in Genova

Una couperose dopo trattamento con laser 980 con una seduta.