BeneFit – N.37 Ottobre 2005

Sempre più spesso si ricorre allo specialista per prevenire i problemi anziché curarli.
E per conoscere meglio la propria pelle.
Sta nascendo in questo modo una nuova figura professionale.


 


 


Il più recente concetto di bellezza si coniuga con quello di salute. Un corpo e un viso esteticamente gradevoli devono avere come presupposto il benessere. E vale anche il contrario: oggi \”sano\” significa anche privo di quei difetti che un tempo erano considerati puramente estetici. Un adolescente che ha l\’acne va, prima di tutto, dal dermatologo e non dall\’estetista. Sembra normale, eppure un paio di decenni fa era ancora una stranezza, quasi una pignoleria. Sono proprio i giovanissimi, fra 13 e 17 anni, gli italiani che si rivolgono maggiormente al dermatologo, seguiti dalle persone dai 35 ai 54 anni, che hanno invece necessità di contrastare i segni dell\’invecchiamento cutaneo.


 


LA GLOBALIZZAZIONE DELLA PELLE
Tutto ciò emerge da una ricerca condotta da Astra, una società di ricerche di mercato, secondo la quale nel 2004 si è rivolto al dermatologo il 16,8 per cento degli italiani. La maggioranza delle visite non aveva come scopo una cura, ma una consultazione. È per rispondere a questo bisogno d\’informazione che è nata una nuova figura di medico dei problemi della pelle, il \”dermatologo plastico\”, che ha in comune con quello classico gli studi e la specializzazione, ma si occupa essenzialmente della pelle sana.
Non esiste ancora in Italia una normativa specifica che consente di distinguere un dermatologo plastico da un comune dermatologo, se non l\’appartenenza all\’Isplad e quindi la frequenza ai corsi di aggiornamento e di perfezionamento che questa società organizza.


L\’Isplad (che sta per International Society of Plastic-Aesthetic and Oncologic Dermatology) è stata fondata nel 2000 e ha come scopo quello di occuparsi della pelle in maniera globale: dallo studio delle problematiche a quello delle terapie per contrastare i processi di invecchiamento cutaneo, fino alla correzione non chirurgica delle imperfezioni, tramite l\’adozione di metodiche che rispettano l\’integrità strutturale dell\’epidermide.


 


Niente bisturi
Cosa fa, in concreto, un dermatologo plastico? \”Plasma\” la pelle, cioè la modifica consigliando esclusivamente trattamenti non invasivi e non permanenti. Non interviene mai chirurgicamente per correggerne i difetti. Questo specialista ha, infine, un approccio olistico, cioè tratta la pelle non come una parte del corpo \”separata\” dal resto, che possa essere curata senza riferimento alla salute generale, perché la pelle è una struttura sulla quale si riflette il benessere di tutto l\’organismo.