di Giuseppe Parodi La radiofrequenza, una vecchia metodica utilizzata in passato per coagulare verruche e capillari, è stata in questi ultimi tempi ampiamente rivalutata ed è stata addirittura proposta come alternativa agli interventi chirurgici di lifting; nel Novembre del 2001 è stata approvata dalla Food and Drug Administration per il trattamento delle rughe. Gli studi eseguiti sull’uso di questa tecnologia contro il rilassamento cutaneo sono ormai numerosi e sono stati riportati in un’ampia tabella pubblicata su Cosmetic Dermatology del Dicembre 2003.
Il principio su cui si basa la radiofrequenza è quello della cessione di calore fino alla profondità di 5 mm, che si è dimostrata in grado di generare una contrazione del collageno esistente e la formazione di nuovo collageno. Gli esami istologici condotti dopo 4 mesi hanno evidenziato un aumento della densità del collageno e nello stesso tempo anche una riduzione delle dimensioni della ghiandola sebacea.
La sede dove viene applicata la radiofrequenza risulta essere i punti di ancoraggio del sistema aponeurotico superficiale, cioè la la linea di attaccatura dei capelli e l’area preauricolare. La maggior parte degli Autori riferisce una singola applicazione; tuttavia trattamenti multipli si sono dimostrati nettamente superiori al trattamento singolo. Durante il trattamento la cute viene protetta mediante raffreddamento. Gli effetti non sono visibili in maniera drammatica, ma sono molto graduali e comunque il trattamento, eseguito in anestesia locale, si dimostra nettamente più doloroso del ringiovanimento non ablativo eseguito tramite laser.
Gli effetti collaterali descritti vanno dall’eritema all’edema e sono generalmente modesti. Solo in rari casi vennero riportate disestesie. La maggioranza di questi studi riporta comunque a 4 mesi di distanza dall’ultimo trattamento un netto miglioramento della lassità cutanea e delle rughe, come dimostrato dalla iconografia allegata agli studi stessi.
A causa dell’effetto sulla ghiandola sebacea,la radiofrequenza è stata utilmente impiegata con successo nel trattamento dell’acne attiva con riduzione delle lesioni del 75% e oltre.

Dott. Giuseppe Parodi
Dermatologo Plastico a Genova