di Pasquale Marinaro Paleontologi e biologi asseriscono che i capelli sono un residuo della pelliccia degli animali: così intesi avrebbero perso,oggi, la loro originale funzione protettiva. In realtà gli uomini e le donne, sia pure in modo diverso, hanno sempre attribuito una grande importanza alle funzioni di decoro e di abbellimento dei capelli.Più tecnicamente sappiamo che i capelli, noti dermatologicamente come follicoli piliferi e più precisamente come peli terminali, fanno la loro prima comparsa, embriologicamente, intorno al quarto mese di vita fetale. Alla nascita, morfologicamente, si distinguono due tipi di peli: i peli del vello e i peli terminali.
I peli del vello, o peli folletto, sono sottili, corti (generalmente minori di 2 cm.), non pigmentati, privi di midollo, e ricoprono tutte le regioni corporee apparentemente glabre.
I peli terminali sono lunghi, spessi, pigmentati e provvisti di midollo; sono presenti fin dalla nascita a livello del cuoio capelluto, delle sopracciglia e delle ciglia, mentre compaiono dopo la pubertà sul viso (la barba), sulle ascelle, sul pube e sul tronco.
I follicoli terminali e i follicoli del vello non sono entità distinte sotto il profilo anatomico, in quanto lo stesso follicolo può, nel corso della vita, trasformarsi da follicolo terminale a follicolo del vello e viceversa. Questa trasformazione, di cui sono principalmente responsabili gli ormoni androgeni, avviene sia in condizioni fisiologiche che patologiche.
La lunghezza dei peli terminali, soprattutto dei capelli, è influenzata da fattori genetici, razziali e sessuali, così come il colore risente di fattori razziali e genetici. Come si può notare non compare il fattore tempo.
Nell’uomo 1/5 di tutti i follicoli piliferi (circa 5 milioni) è localizzato al capo.
Il cuoio capelluto da solo contiene circa 100.000 follicoli.
Per capire eventuali patologie del capello, dobbiamo prima conoscerne bene il funzionamento fisiologico.

CICLO DEL PELO
Tutti i follicoli piliferi hanno un’attività ciclica caratterizzata dall’alternanza di periodi di attività e periodi di riposo. Nell’uomo l’attività di ciascun follicolo è indipendente da quella dei follicoli vicini. I diversi follicoli si trovano perciò, in uno stesso momento, in fasi differenti del ciclo.
Il ciclo follicolare consta di tre fasi:
1) ANAGEN : o fase di crescita, è la fase più lunga del ciclo cellulare. A seconda delle diverse regioni corporee, la durata dell’anagen può variare da meno di un mese ad oltre sette anni. A livello del cuoio capelluto, generalmente dura dai 2 ai 7 anni. La maggiore o minore durata del ciclo, determina la maggiore o minore lunghezza del pelo che esso produce.
Anche la velocità di crescita varia: i capelli crescono in media di 0.4 mm al giorno.
Con l’invecchiamento, la durata dell’anagen si accorcia e i capelli diventano più corti e sottili.
2) CATAGEN : o fase di involuzione transitoria e breve del ciclo cellulare. Durante questa fase della durata di 7-21 gg, il follicolo interrompe l’attività mitotica e va incontro a quei processi involutivi che preludono alla successiva fase di riposo.
3) TELOGEN : è la fase di riposo o di quiescenza del ciclo, la cui durata è di circa tre mesi nel cuoio capelluto.
A livello di quest’ultimo, inoltre, in un individuo normale il rapporto tra follicoli in anagen e follicoli in telogen è di circa 90 a 10, e la quantità di capelli che cadono giornalmente varia dai 30 ai 60.

REGOLAZIONE DEL CICLO

Controllo Sistemico
Durante la vita fetale, il ciclo dei follicoli è sincrono, cioè i diversi follicoli sono tutti nella stessa fase del ciclo. Nell’uomo, dopo la nascita, l’attività dei diversi follicoli diviene asincrona. Nella maggior parte dei mammiferi, al contrario, rimane sincronizzata ed il passaggio contemporaneo dei follicoli dalla fase di crescita a quella di riposo e viceversa (muta periodica) è condizionata da diversi fattori. Nell’uomo i fattori ambientali hanno un’influenza meno evidente, anche se nella maggior parte degli individui è presente una fluttuazione stagionale. Nei nostri climi è comune che nei mesi di agosto e settembre si osservi un picco nella perdita giornaliera di capelli che viceversa raggiunge i livelli minimi durante il mese di marzo.

Controllo Locale
E’ dimostrato che lo strappo di capelli nella fase di riposo determina una più veloce fase di crescita.

Controllo Ormonale
Gli ormoni hanno grandissima influenza sull’attività del follicolo.
Generalmente la stimolazione androgena determina un incremento dell’attività follicolare e una trasformazione dei peli del vello in terminali: ne sono un chiaro esempio le trasformazioni, dopo la pubertà, note come caratteri sessuali secondari. Gli stessi androgeni, in aree cutanee differenti, possono procurare effetti opposti. Nell’alopecia androgenetica, ad esempio, la stimolazione ormonale conduce alla progressiva miniaturizzazione dei follicoli.
L’attività di tali ormoni si esplica attraverso l’interazione con specifici recettori citoplasmatici. L’enzima 5 alfa-redattasi, che trasforma il testosterone in metabolita attivo noto come deidrotestosterone, ha una funzione cruciale nella sensibilità del follicolo allo stimolo ormonale.
Sono stati isolati due isoenzimi conosciuti come 5 alfa-redattasi tipo 1 e 5 alfa-reduttasi tipo 2. Esistono composti in grado di inibire la loro azione, che possono essere usati nella terapia di alcune forme patologiche in cui la concentrazione di uno o di tutti e due gli isoenzimi si elevi.
A livello della guaina epiteliale esterna del follicolo è presente l’aromatasi. Tale enzima converte il testosterone e l’androstenedione in estrogeni (estradiolo ed estrone). Le donne hanno una concentrazione di aromatasi a livello del cuoio capelluto di 2- 5 volte superiore a quella degli uomini. La concentrazione di tale enzima può diminuire in alcune patologie specifiche.

CENNI DI ANATOMIA E BIOCHIMICA DEL FOLLICOLO
Senza addentrarci nello specifico, possiamo dire che, in realtà, mentre tutti noi siamo concentrati sulla parte visibile del pelo o del capello, la parte anatomica sta al disotto di quello che noi vediamo.
Il follicolo pilifero è costituito da due segmenti, uno superiore permanente e uno inferiore dinamico.
Il segmento superiore del follicolo si estende dall’ostio follicolare ( dove fuoriesce il pelo) fino all’inserzione del muscolo erettore del pelo.
Il segmento inferiore va dall’inserzione di detto muscolo fino al bulbo. Quest’ultimo è reperibile nel derma o nell’ipoderma a seconda delle fasi del ciclo follicolare.
Il segmento superiore è permanente, mentre il segmento inferiore va incontro a profonde modificazioni durante le fasi di crescita, involuzione e riposo del ciclo cellulare.
Le proprietà fisiche del pelo (ad es. resistenza alla trazione) sono conseguenza del suo alto contenuto in cheratine dure. Le principali, contenute nella corteccia del pelo, sono le alfa-cheratine, con struttura elicoidale, incluse e aggregate in una matrice amorfa costituita da proteine non fibrose. Tali proteine hanno un altissimo contenuto di zolfo, cistina, tirosina e glicina.