di Ivano Luppino

L’arte del ringiovanimento è un argomento che suscita vivo interesse da secoli. Già gli antichi Egizi (papiro di Ebers ) facevano largo uso di sostanze quali il latte acido, fanghi, impacchi vegetali, hennè e caolino.
In realtà un vero approccio scientifico al problema si è avuto negli ultimi decenni e l’attenzione si è rivolta allo studio di concrete terapie antiaging poiché il desiderio di ringiovanire permea la nostra società e la richiesta di nuove procedure ringiovanenti aumenta sempre più da parte di una popolazione attenta all’apparir belli.
L’area facciale rappresenta la zona di più alto interesse per il pubblico e i medici hanno trattato, per anni, la cute di questo distretto per i danni da fotoesposizione rimuovendo l’epidermide e una parte variabile del derma con varie modalità.
Ma l’impiego di Acido Retinoico e derivati, Vitamina C topica, fotoprotettori e antiossidanti (topici o per via generale) utilizzati per la prevenzione o per invertire il processo di fotoinvecchiamento, o l’utilizzo di agenti chimici per i peeling (Acido Glicolico, Piruvico), capaci di rimuovere strati superficiali di cute, non hanno determinato ampia soddisfazione in chi desidera un più radicale intervento ringiovanente.
Recentemente, con l’affinamento della tecnologia, alla lista delle opzioni terapeutiche si è aggiunto l’impiego della luce LASER (Light Amplification through Stimulated Emission of Radiation).
Semplificando, il laser è un sistema capace di produrre ed amplificare una luce, particolare e caratteristica, derivante da un’emissione stimolata di radiazioni.
Nel corso degli ultimi anni sono state commercializzate apparecchiature laser per il ringiovanimento cutaneo che hanno lo scopo di ridurre al minimo i danni termici per diffusione e che, quindi, possono ottenere quella precisa fotoablazione cutanea che è requisito fondamentale per un’ottimale azione ringiovanente.
Il Laser ad Erbium (Er:YAG) si è rivelato uno strumento particolarmente valido nella conduzione del rimodellamento epidermico e del derma superficiale.
Il laser ad Erbium soddisfa pienamente le aspettative sia del medico che del paziente poiché è preciso e controllabile, assicurando una piena ripresa in poco tempo.
Questa sorgente laser produce una radiazione infrarossa con un’altissima affinità per l’acqua dei tessuti, superiore a quella del laser CO2 svolgendo, quindi, un’azione meno aggressiva per i tessuti.
Più specificatamente, quando il flusso energetico fornito dal raggio laser raggiunge una soglia sufficientemente alta (soglia di ablazione) si verifica la fotoablazione tissutale.
Più semplicemente gli impulsi laser impattano la superficie cutanea eliminando per strati successivi le cellule danneggiate dal tempo e dal sole.
Il Dermatologo è spesso il primo specialista consultato dal paziente per le tecniche di ringiovanimento. Lo specialista deve, senza riserve, indicare le cause reali del difetto, le potenzialità di intervento, le complicanze e i possibili miglioramenti.
Le indicazioni del trattamento con laser Er:YAG sono rappresentate dal ringiovanimento del viso (rughe peribuccali e periorbitali), del collo, mani, avambraccia; anche le cicatrici post-acneiche e da varicella rispondono al laser Er:YAG come pure le cicatrici traumatiche le cheratosi attiniche, gli xantelasmi, tatuaggi professionali superficiali, verruche piane del viso e volgari e tutte le lesioni epidermiche (anche alcuni nevi) benigne che non necessitano di controllo istologico.
Come per ogni intervento estetico è fondamentale la selezione del paziente, comprendendo le sue aspettative.
Al primo consulto si spiegheranno, anche attraverso l’utilizzo di fotografie, la tecnica, i limiti dell’intervento e la gestione del periodo post-operatorio.