di M. Bucci

SOSTANZE FUNZIONALI ANTIAGING AD AZIONE RISTRUTTURANTE


 


Isoflavoni della soia 


Le modificazioni cutanee dopo la menopausa includono flushing, per instabilità vasomotoria, assottigliamento della cute, aumento della rugosità, riduzione dell’idratazione e dell’elasticità cutanea. Gli estrogeni, provvisti nella cute di recettori specifici, sono in grado di stimolare la proliferazione dei cheratinociti e l’attività dei fibroblasti con aumento del contenuto di collagene, dei proteoglicani e di acqua nel derma con aumento dello spessore cutaneo.


Oltre all’eventuale introduzione di una terapia ormonale sostitutiva farmacologia hanno recentemente destato interesse l’impiego di fitoestrogeni, composti vegetali, ad azione estrogeno-simile che possono essere introdotti nella dieta o utilizzati, ai fini del trattamento dell’invecchiamento cutaneo, come formulazioni topiche. I fitoestrogeni sono composti vegetali con struttura simile agli estrogeni umani e con debole azione estrogenica. Si dividono in tre gruppi principali: gli isoflavoni, i lignani e i cumestani contenuti nei legumi tra cui la soia, nella buccia dei cereali e vegetali e nei germogli.


Gli isoflavoni sono provvisti di diverse azioni biologiche tra cui attività estrogenica ed antiestrogenica, antiossidante ed antitumorale.


I fitoestrogeni possono essere assunti con la dieta (soia) o sottoforma di estratti purificati (genisteina-daidzeina). In oriente l’assunzione di isoflavoni varia da 20-150 mg/die contro i 1-3 mg/die nell’occidente. La supplementazione dietetica giornaliera ottimale di fitoestrogeni dovrebbe essere di circa 60 grammi di proteine di soia corrispondenti a circa 60 mg di fitoestrogeni. La fonte più ricca di isoflavoni  è la soia (soia, proteine della soia, farina di soia) che appartiene alla famiglia delle leguminose. Fonti di isoflavoni inoltre il tempeth (cibo indonesiano) e il miso (cibo fermentato ottenuto dalla soia). Attualmente oltre all’assunzione con la dieta è auspicabile una mirata integrazione dietetica di isoflavoni che permette una assunzione costante ed una migliore biodisponibiltà per la prevenzione e trattamento delle alterazioni indotte dalle modificazioni ormonali tra cui l’invecchiamento cutaneo.


 


Acido ialuronico
L’acido ialuronico è un polisaccaride lineare ad alto peso molecolare (fino a 4 milioni di Dalton). Tre sono le fonti principali dell’acido ialuronico:


·         Cordone ombelicale umano


·         Creste di gallo


·         Certe colture batteriche dei gruppi A e C di Streptococcus haemoliticus.