di M. Bucci

L’invecchiamento cutaneo è un processo complesso influenzato da diversi fattori:


  • Aumentata produzione di radicali liberi (stress, smog, UV, fumo, infiammazioni, malattie, etc.);
  • Diminuzione delle difese antiossidanti;
  • Diminuzione della produzione di energia cellulare dovuta ai danni che i mitocondri, vere e proprie centrali energetiche, subiscono negli anni;
  • Alterazione della fluidità delle membrane cellulari.

E’ possibile antagonizzare l’invecchiamento cutaneo attraverso una integrazione dietetica antiaging mirata.
L’integrazione deve essere, cioè, equilibrata e calibrata nei suoi costituenti, nei dosaggi e soprattutto deve agire in modo sinergico ai vari livelli: bioenergetico, antiossidante e riparativo.
Sostanzialmente nelle applicazioni di tipo nutrizionale si utilizzano due categorie di sostanze funzionali distinte in base all’azione:




  • Protettiva e/o preventiva


  • Ristrutturante (prossima pillola)


Sostanze funzionali ad azione protettiva e/o preventiva


Il razionale di impiego di agenti preventivi o protettivi sta nel fatto che, se l’invecchiamento cronologico è un processo universale ed ineluttabile, sia pure forse in una certa misura rallentabile, quello fotoindotto, prodotto da fattori squisitamente ambientali, e specialmente dai raggi UV, può essere prevenuto in misura sostanziale.
Il fotodanneggiamento è responsabile di manifestazioni sia acute (eritema, fotosensibilità), sia croniche (fotoinvecchiamento, fotocarcinogenesi, fotoimmunosoppressione).
Da un punto di vista molecolare, gli aggressori esterni, specialmente i raggi UV, sono i responsabili della formazione di radicali liberi, della riduzione di antiossidanti endogeni, dell’attivazione delle metalloproteinasi di matrice specifica e della soppressione delle funzioni immunitarie. Sul piano fisiologico, queste reazioni molecolari, innescano reazioni ossidative di membrana, perossidazione lipidica e progressivo smantellamento della matrice extra cellulare.
In definitiva, di pari passo con l’invecchiamento cronologico, queste lesioni molecolari possono tradursi in segni di invecchiamento, come la comparsa di rughe, ridotta elasticità ed idratazione della pelle.
In questo senso l’impiego di sostanze funzionali in grado di arginare gli effetti dei raggi UV è auspicabile: in associazione a filtri solari ed antiossidanti topici è possibile usare una serie di coadiutori per os.
In particolare l’uso di antiossidanti risulta importante, se non addirittura essenziale sia in relazione al fatto che l’esposizione solare ne riduce le scorte sia in relazione alla necessità di supportare le difese fisiologiche dell’organismo in caso di stress ossidativo.
La pelle, seppur fisiologicamente attrezzata di sistemi atti a controbilanciare questo esubero di radicali, necessita di un aiuto esogeno, poiché spesso i sistemi biologici non riescono a far fronte alla necessità.
Gli antiossidanti, somministrati topicamente o per via orale hanno dimostrato di saper esercitare un evidente effetto di protezione della pelle.
Gli antiossidanti rappresentano una classe molto eterogenea di sostanze funzionali: includono, infatti, vitamine, minerali, aminoacidi essenziali, tutte dotate della specifica proprietà, tra le altre, di combattere i radicali liberi.
E’ stato dimostrato che è preferibile assumere gli antiossidanti in miscela, piuttosto che singolarmente. Ad esempio bioflavonoidi e carotenoidi (betacarotene e licopene), vitamine C ed E, selenio in associazione a filtri topici.
Tra gli antiossidanti più frequentemente utilizzati nella formulazione di integratori orali ricordiamo: vitamina C, vitamina E, coenzima Q10, acido lipoico, bioflavonoidi, carotenoidi (betacarotene, astaxantina, luteina, licopene), taurina, L-carnosina, emblica.
La vitamina C, che deve la propria azione antiossidante a una forte capacità riducente che le conferisce la proprietà di proteggere i tessuti dal danno inferto dai radicali liberi. Lavora sinergicamente con la vitamina E fungendo da donatore di elettroni per ripristinare il radicale tocoferolico, la cui reazione rappresenta peraltro il meccanismo più rilevante di esportazione di radicali liberi fuori dalle membrane cellulari. Queste proprietà si traducono nella capacità di prevenire e trattare l’aging cutaneo in relazione sia all’effetto protettivo nei confronti di collagene ed elastina, sia di un’attestata capacità di stimolare la produzione di nuovo collagene.
La vitamina E,  che individua una famiglia di sostanze distinte in tocoferoli, più conosciuti dalla comunità scientifica, e tocotrienoli, che si stanno imponendo sui primi. La vitamina E protegge dal danno ossidativo indotto dai raggi UV  e dall’azione delle collagenasi. Tutto ciò si traduce nella capacità di ridurre le rughe in lunghezza, larghezza e profondità.
Sebbene quando si parla di vitamina E si sottintenda la componente tocoferolica, in realtà quella tocotrienolica sta diventando sempre più popolare per applicazioni dermocosmetologiche, tanto da essersi guadagnata l’epiteto di “vitamina E del terzo millennio”. Infatti, i tocotrienoli risultano più potenti quali antiossidanti e mostrano una biodisponibilità cutanea maggiore, accumulandosi nel corneo, ove esercitano una forte azione contro i radicali liberi e inquinanti ambientali; particolarmente efficace risulta l’isomero delta.
Il CoEnzima Q10, detto anche ubichinone o ibidecarenone, che consente alle cellule di ottimizzare l’impiego di ossigeno così da ridurre la produzione di radicali liberi, che rappresentano pur sempre un frutto fisiologico del lavoro del nostro organismo. Con l’invecchiamento la sintesi subisce una riduzione, rendendone auspicabile la supplementazione. Lavora in sinergia con la vitamina E che protegge dall’ossidazione. Ai fini della prevenzione dell’aging, interessante la capacità di inibire l’espressione della collagenasi in fibroblasti umani in seguito a irraggiamento UVA.
L’acido lipoico è fisiologicamente presente nelle cellule dell’organismo. Esso mostra rimarchevoli proprietà antiossidanti espletate attraverso lo scavenging di radicali liberi, la chelazione di metalli, il sinergismo con altri antiossidanti tra cui vitamina , C, B, CoE Q10 e glutatione. Presenta un ottimo assorbimento sistemico e un bilancio favorevole tra idrofilia e lipofilia che gli consente di esercitare la propria azione in comparti differenti.
I bioflavonoidi, presenti in natura come pigmenti, colorano vivacemente la frutta e la verdura spesso in abbinamento alla vitamina C. Rappresentano una famiglia composta da oltre quattromila sostanze simili, la cui forte capacità antiossidante viene sempre più evidenziata dagli studi scientifici; tra i flavonoidi più frequentemente presenti negli integratori possiamo citare quelli contenuti nel vino rosso (le protoantocianidine), che hanno una spiccata capacità protettiva nei confronti dell’arteriosclerosi, ma presenze significative si hanno anche nel tè verde, nelle foglie di ginkgo biloba, nelle alghe, negli oli essenziali. I flavonoidi agiscono sia direttamente sia coadiuvando l’azione di altri antiossidanti quali le vitamine e i minerali.
Estratti, ad esempio, dai semi d’uva, come quercetina a catechina, sono potenti antiossidanti che legandosi a collagene, elastina e acido ialuronico li proteggono dall’insulto dei radicali liberi, prevenendo in tal modo il manifestarsi degli in estetismi associati dall’aging.
Uno tra i più significativi esempi di bioflavonoidi è il Pycnogenolo, che si annovera tra gli antiossidanti più innovativi.
Costituito da procianidine estratte dalla corteccia del pino marittimo francese, è tra i più potenti antiossidanti in grado di ripristinare e prolungare la durata di vitamina C ed E, di entrambe le quali risulta significativamente più potente. Questi bioflavonoidi neutralizzano collagenasi ed elastasi, migliorando i disordini cutanei in generale e in particolare l’aging, che viene rallentato anche grazie a un’azione di stimolo a carico del microcircolo e di rinforzo del sistema immunitario, e stimolano la produzione di NO con conseguente vasodilatazione del microcircolo superficiale cui segue un miglioramento del colorito.
I carotenoidi costituiscono un’importante famiglia (oltre 600 sostanze) di potenti antiossidanti presenti come pigmenti naturali nei vegetali a foglia verde, in quelli il cui colore va da rosso a giallo/arancio e alcuni frutti di mare e pesci. Numerosi studi condotti sulle proprietà biologiche dei carotenoidi hanno evidenziato l’efficacia antiossidante, le influenze sul sistema immunitario, il controllo esercitato su crescita e differenziazione e comunicazione cellulare. In virtù di tali proprietà sono diffusamente impiegati in integratori alimentari a finalità bioprotettive, ovvero allo scopo di prevenire condizioni croniche e degenerative. E’ importante sottolineare che ad altrettanti studi epidemiologici si è potuta evincere l’importanza di assumere un mix di carotenoidi perché l’effetto si esplichi.
Recentemente l’astaxantina, carotenoide presente come pigmento nelle uova di salmone, nel guscio dei granchi, in microalghe, è stata oggetto di approfondimenti. Da tempo impiegata in integratori dietetici come colorante di base, se ne sta valutando l’utilità di impiego in preparati a finalità dermocosmetiche in virtù delle significative proprietà antiossidanti e protettive.
La luteina, carotenoide abbondante negli ortaggi a foglia verde e quello fisiologicamente più presente nel nostro organismo, (pelle, occhio, seno, utero, colon). Tra i molteplici benefici che la sua supplementazione fornisce, come protezione dai disturbi alla vista legati all’età e all’insulto dei raggi UV e luce blu, degenerazione della macula lutea, cataratta, alterazioni croniche a carico dell’apparato cardiovascolare e del seno, è rimarchevole quello apportato alla pelle, che risulta efficacemente protetta dal fenomeno del danno fotoindotto (eritema, soppressione della risposta immunitaria, proliferazione delle cellule epidermiche e fotoinvecchiamento). Questo tipo di applicazioni sta sollevando un notevole interesse e numerosi studi sono stati condotti in tempi recenti proprio sulla capacità da parte della luteina di ridurre gli effetti da fotodanneggiamento a carico della pelle.
Il licopene carotenoide non prodotto dall’organismo, è estratto dal pomodoro, ed è uno dei più efficaci antiossidanti. Contrasta l’assottigliamento dell’epidermide e l’ispessimento dello strato corneo. Protegge il collagene e l’acido ialuronico e ne stimola la produzione.
Tra le più recenti acquisizioni, oltre all’interessante frazione tocotrienolica della vitamina E, emergono le seguenti molecole:


taurina, che svolge un’azione specifica nel proteggere le membrane cellulari dell’azione ossidante dell’acido ipocloroso;


L-carnosina, che esercita un’azione mirata sia contro i radicali liberi dell’ossigeno sia del carbonio, prevenendo i fenomeni di crosslinking e, quindi, denaturazione tra le proteine del derma;


emblica (Phillantus emblica), innovativo antiossidante non pro-ossidante, ovvero molecola che supera il problema intrinseco agli antiossidanti di divenire a propria volta ossidanti una volta esplicata la loro azione, attraverso un meccanismo di blocco degli enzimi che catalizzano le reazioni di ossidazione; la molecola esercita uno specifico effetto antirughe.
In relazione al nesso di causalità che sussiste tra radiazioni UV e invecchiamento della pelle, negli ultimi anni si sono moltiplicati gli integratori che supportano l’azione protettiva dei filtri solari. Oltre ai soli antiossidanti, tali integratori si possono avvalere del contributo di altri nutrienti tra cui, ad esempio, vitamina H e vitamina B6, che favoriscono i processi biologici di ristrutturazione e normale ricambio delle cellule cutanee, acidi grassi essenziali (EFA), per proteggere da eritema solare e fotodiscromie, zinco e rame, e che favoriscono il rinnovamento epidermico.
Da sottolineare il fatto che la presenza di selenio, rame, zinco e manganese in formulazione ad azione protettiva è giustificata dal fatto che essi contribuiscono alla naturale produzione di enzimi fisiologici per combattere i radicali liberi, ad esempio superossido dismutasi, catalasi e glutatione perossidasi..
In particolare lo zinco, costituente della superossido dismutasi, protegge gli acidi grassi polinsaturi, il DNA dai metalli pro-ossidanti, le membrane di eritrociti, piastrine e lisosomi epatici. La forma più recentemente messa a punto per ottimizzarne la biodisponibilità è lo zincomonometionina, che, oltre a proprietà di assorbimento molto spiccate, è anche dotato di una fortissima capacità antiossidante nei confronti degli ioni superossido.


 


A cura di
Dott.ssa Mariuccia Bucci
Consigliere ISPLAD
Dermatologa a Sesto S. Giovanni (MI)