di A. Bordoni – P. Biagi


I radicali liberi vengono definiti come “specie chimiche aventi uno o più elettroni spaiati nell’orbitale più esterno, dotate di vita autonoma e di spiccata reattività”. Infatti, la presenza di un elettrone spaiato rende una molecola particolarmente instabile; per ritornare in una forma più stabile, il radicale libero tende ad interagire con una qualsiasi altra molecola e a “rubarle” un elettrone. Nell’insieme, questo fenomeno è definito danno ossidativo.


Radicali liberi si formano in continuazione nel nostro organismo, a seguito dei normali processi metabolici. Normalmente però non si evidenzia subito un danno dovuto alla loro azione dal momento che il nostro organismo possiede una serie di difese, gli antiossidanti, che ha lo scopo di neutralizzare i radicali liberi.


Si verifica un danno ossidativo in caso di iperproduzione di radicali, o di insufficiente presenza di antiossidanti, o in caso di concomitanza delle due situazioni.


Amento della produzione di radicali liberi: fumo di sigaretta, inquinamento atmosferico, esposizione alle radiazioni solari, attività fisica intensa.


Dminuzione di antiossidanti: si verifica per lo più per cause alimentari.


 


Il danno ossidativo si estrinseca a livello di diversi organi ed apparati del nostro organismo: numerose malattie cronico degenerative (aterosclerosi e patologie cardiovascolari, neoplasie, cataratta, m. di Alzheimer, alcune epatopatie, ecc) vedono implicati i radicali liberi nella loro eziopatogenesi. Anche il processo fisiologico dell’invecchiamento sembra avere alla base un danno ossidativo. L’aumento delle difese antiossidanti ha quindi un’azione ad ampio spettro.


 


Esempi pratici per la Tua attività quotidiana nelle prossime Pillole.